2 Marzo 2022 706 parole, 3 lettura minima

E se i viaggi d’affari fossero scomparsi? [Analisi]

Di Pierre-Nicolas Schwab Dottorato di ricerca in marketing, direttore di IntoTheMinds
La crisi del Covid cambierà per sempre il mercato dei viaggi d’affari. I viaggi d’affari diventeranno sempre più rari nonostante i limiti dello smartworking e il ritorno al lavoro in presenza. Le statistiche attuali mostrano un declino di portata senza […]

La crisi del Covid cambierà per sempre il mercato dei viaggi d’affari. I viaggi d’affari diventeranno sempre più rari nonostante i limiti dello smartworking e il ritorno al lavoro in presenza. Le statistiche attuali mostrano un declino di portata senza precedenti, che mette in dubbio l’esistenza stessa di settori economici specifici.

I viaggi d’affari: le statistiche post Covid

  • -50%: il calo strutturale dei viaggi d’affari secondo Bill Gates
  • -63%: il calo delle vendite di biglietti settimanali alle compagnie statunitensi rispetto al 2019 (dati al 23/01/22)
  • -75%: diminuzione del numero di passeggeri sui TGV (treni ad alta velocità) in Francia
  • Dal 25% al 33%: il tasso medio di occupazione degli hotel nelle aree urbane nel 2021
  • Dal 55% al 75%: la quota di utili rappresentata dai viaggi d’affari per le compagnie aeree tradizionali
  • -80%: il calo dei visitatori stranieri alle principali fiere europee

Evoluzione del mercato dei viaggi d’affari

La ricerca di mercato che abbiamo realizzato con i decisori B2B mostra che le aziende dimezzeranno i loro viaggi d’affari. Il loro volume non tornerà al livello pre-Covid.

3 fattori possono spiegare questa diminuzione strutturale:

Abitudini digitali

Il passaggio forzato al digitale ha reso la videoconferenza una parte della vita quotidiana. Le pratiche delle aziende sono permanentemente modificate. Gli incontri interni, così come gli incontri con i clienti, si svolgono ora in videoconferenza.

Immagine eco-responsabile

Nell’era del riscaldamento globale, le aziende vogliono essere percepite come eco-responsabili. Ridurre i viaggi d’affari aiuta a raggiungere questo obiettivo di marketing. Non dimentichiamo però che anche la tecnologia digitale è fonte di inquinamento.

Inflazione e prezzi di viaggio

Non sarà sfuggito a nessuno che l’inflazione è qui per restare. Tale inflazione è dovuta principalmente ad una componente energetica (prezzi del gas e dell’elettricità). Con il prezzo del petrolio che raggiunge livelli record, il costo dei biglietti aerei dovrà essere rivisto al rialzo. Pertanto, il budget per i viaggi di lavoro aumenterà in modo significativo, il che sarà un ulteriore argomento per le aziende per limitarli al minimo.


Alla fine, il volume dei viaggi d’affari post-Covid sarà ridotto del 50% rispetto al 2019.



Conseguenze del calo dei viaggi d’affari

Il calo strutturale dei viaggi interesserà diversi settori.

Settore aereo

A seguito della nostra analisi dell’impatto del Covid sulle compagnie aeree, possiamo aspettarci un completo rimodellamento del modello di business delle compagnie aeree tradizionali. I viaggi d’affari rappresentano tra il 55% e il 75% dei loro profitti. Ciò dovrebbe dare ancora più spazio di manovra alle compagnie aeree low cost i cui ricavi sono indipendenti dai viaggiatori d’affari. A lungo termine, ci si può anche chiedere se le compagnie aeree low cost non diventeranno lo standard per i viaggi aerei.

Per le compagnie aeree tradizionali, l’abbandono della business class potrebbe, oltre al calo dei ricavi, avviare anche una riflessione sul design delle cabine. Allo stesso modo in cui la prima classe è diventata sempre più rara, non c’è il rischio che i posti in economy inghiottino lo spazio della business class?

Fiere

Nonostante una migliore situazione epidemica nel 2022, le principali fiere europee stanno registrando un calo di presenze di circa l’80% dei visitatori stranieri.

Alcune fiere dovrebbero soffrire meno di altre. Il settore del lusso, ad esempio, è stato relativamente risparmiato. Ci auguriamo che altri settori (in particolare quello alimentare con il SIAL nell’ottobre 2022) non ne risentano troppo.

Settore alberghiero

Il settore dell’ospitalità continuerà a subire le conseguenze del Covid per molto tempo a venire. Mentre gli hotel di lusso sembrano essere stati risparmiati dagli effetti del calo dei viaggi d’affari, altri hotel vedono i loro tassi di occupazione rimanere bassi. Nella settimana dal 3 al 9 gennaio 2022, il tasso di occupazione era del 37,4%, rispetto al 52,8% prima della crisi.


Conclusione

Il calo dei viaggi d’affari è strutturale. Il volume dei viaggi di lavoro post-Covid sarà dimezzato rispetto al 2019.

Le compagnie aeree tradizionali probabilmente dovranno reinventare il proprio modello di business. Le compagnie aeree low cost potrebbero alla fine conquistare una quota ancora più ampia del mercato.

Per quanto riguarda le fiere e il settore alberghiero, è lecito ritenere che si verificherà un consolidamento. Alcune fiere B2B, con portata insufficiente, potrebbero scomparire. In termini di dimensioni, riteniamo che le fiere regionali e globali (CES, ecc.) siano nella posizione migliore per resistere. Anche alcuni settori, meno veloci da digitalizzare, dovrebbero resistere bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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