10 Settembre 2021 421 parole, 2 lettura minima Ultimo aggiornamento : 3 Novembre 2021

La Galleria Spada: un’insolita scoperta artistica a Roma

Di Pierre-Nicolas Schwab Dottorato di ricerca in marketing, direttore di IntoTheMinds
Una volta all’anno, sul blog, parlo di qualcosa di diverso dal marketing e dalle ricerche di mercato. Il mio interesse per l’arte mi ha portato a parlare di pittura nel 2019 (Carlo Crivelli) e nel 2020 (Lorenzo Lotto). Quest’anno parlerò […]

Una volta all’anno, sul blog, parlo di qualcosa di diverso dal marketing e dalle ricerche di mercato. Il mio interesse per l’arte mi ha portato a parlare di pittura nel 2019 (Carlo Crivelli) e nel 2020 (Lorenzo Lotto). Quest’anno parlerò di una meraviglia architettonica nascosta che ho avuto la possibilità di (ri)vedere a Roma. La Galleria Spada è un capolavoro architettonico di Francesco Borromini che utilizza l’illusione della prospettiva forzata. La piccola sorpresa è che ho trovato a Roma un altro esempio di questa prospettiva forzata. Seguitemi!

Il Palazzo Spada e la Galleria Spada

Palazzo Spada è la sede del Consiglio di Stato italiano, un bel palazzo del XVI secolo che ospita 3 bellissime sale di dipinti antichi. Uno dei pezzi forti è il Ritratto del Cardinale Bernardino Spada di Guido Reni (1631).

Il palazzo fu acquistato nel XVII secolo dal cardinale Spada. Quest’ultimo chiese al famoso architetto Francesco Borromini di fare alcune modifiche. Borromini costruì quella che è comunemente conosciuta come la “Galleria Spada” (vedere sotto).

galerie spada palazzo spada

Si tratta di una costruzione situata in uno dei cortili dell’edificio, e che sfrutta la “prospettiva forzata”. Questa “galleria” dà l’impressione di essere lunga 30 metri, ma in realtà è lunga solo 8,8 metri. Per rendersi conto del “trucco visivo”, guardate questo video realizzato con la gentile assistenza di una delle guardie.


Un altro esempio di prospettiva forzata a Roma

Se la galleria Spada è senza dubbio l’esempio più famoso di prospettiva forzata (con la scala Potemkin a Odessa), altre realizzazioni più riservate si basano sullo stesso principio.

Ho avuto la piacevole sorpresa di scoprire la Cappella di Avila durante la mia visita alla chiesa di Santa Maria in Trastevere. La Cappella di Avila è la quinta nella navata sinistra della chiesa ed è stata realizzata da un artista sconosciuto: Antonio Gherardi (1644-1702). Gherardi è meglio conosciuto come pittore (barocco) e come allievo di Pietro da Cortona.

Avila chapen forced perspective by Gherardi in Santa-Maria-in-Trastevere

La Cappella di Avila è più conosciuta per la sua cupola che per il suo altare. Quest’ultimo, senza dubbio ispirato all’opera di Borromini a Palazzo Spada, è composto da 3 colonne e un piccolo tableau che forza l’impressione di prospettiva. Fu realizzato nel 1686 da Gherardi per Pietro Paolo Avila.

Da un punto di vista architettonico, è unico. La tomba è incastonata direttamente nel monumento. Quindi, non possiamo parlare di un altare. E mi sembra di ricordare che il quadro che si vede in fondo è di soli 80 cm.

Quindi, se mai vi trovaste a Roma, prendete in considderazione di visitare questi due luoghi e di visitarli in modo diverso, pensando a me.

Avila chapen forced perspective by Gherardi in Santa-Maria-in-Trastevere

 



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