Mercato del cioccolato: cifre e tendenze attuali [Analisi]

In questo articolo analizzo e illustro 4 tendenze evidenti nel mercato del cioccolato. Queste tendenze sono legate all’impennata dei prezzi del cacao.

Mercato del cioccolato: cifre e tendenze attuali [Analisi]

Il 2025 è un anno cruciale per il mercato del cioccolato. Il prezzo del cacao ha raggiunto picchi record alla fine del 2024 (11.000 € a tonnellata), costringendo i produttori a tirar fuori tutta la loro creatività di marketing per far digerire l’aumento ai consumatori. Il rischio era che i consumatori abbandonassero il cioccolato dopo un aumento dei prezzi del 60% in un anno e del 250% in tre anni. Le strategie di marketing dei marchi di cioccolato sembrano aver funzionato, perché il consumo non cede. In volume, le vendite sono cresciute del +3,4% su base annua. In unità, la crescita ha raggiunto addirittura il +6,2%. Questa fedeltà dei consumatori spinge i produttori a innovare, e in questo articolo condivido 4 tendenze del mercato del cioccolato.

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Mercato del cioccolato in Francia: i numeri da ricordare

  • +17,3%: crescita annuale del mercato delle tavolette, a 1,66 miliardi di €
  • 638 milioni: tavolette vendute nel 2025, ovvero +6,2%
  • 27,6%: quota di mercato in valore delle marche private, in aumento del +29,3%
  • 13,5%: aumento del prezzo medio, a 14,12 €/kg
  • 8.000 €/t: prezzo attuale del cacao, +60% in un anno
  • 98%: tasso di soddisfazione per i prodotti Abtey senza cacao
  • 40 milioni: investimento di Nestlé per produrre le tavolette KitKat

Tendenza 1: Creazioni spinte dai social media

In questo contesto teso, una tendenza si è affermata: capitalizzare sull’effetto novità. L’esempio che tutti conoscono è la tavoletta Dubai Style, farcita con pistacchio e capelli d’angelo, proveniente dal Medio Oriente. In pochi mesi, questa novità ha conquistato oltre 140.000 famiglie francesi, generando quasi 4 milioni di euro di vendite. Tutto grazie ai social media.

Lindt è stato il primo a lanciare una versione premium, seguito da Lidl con un’offerta più accessibile. Molti imitatori hanno poi cercato di cavalcare l’onda, e oggi trovi questi prodotti in tutti i negozi, anche quelli che si definiscono low-cost (un po’ ironico, considerando il posizionamento del prodotto).

Dal punto di vista del marketing, questo esempio ci insegna che lo storytelling è importante quanto il gusto per sostenere le vendite. Resta da vedere se questa strategia è sostenibile: una bella storia senza un gusto eccezionale non farà tornare il cliente. Infatti, la tendenza del cioccolato Dubai Style sta perdendo slancio, con promozioni che si moltiplicano. Ma non importa. Per i produttori di cioccolato, l’importante è sfruttare l’effetto novità attraverso i social media e proporre prodotti nuovi che invoglino i consumatori a comprare.

Tendenza 2: Cioccolato… senza cacao

L’aumento dei prezzi ha costretto alcuni produttori a pensare a delle alternative. Quando la vaniglia era diventata troppo cara, i produttori si erano rivolti al fagiolo di tonka. Con il cioccolato è lo stesso. Si è aperto un mercato per le alternative al cacao. Startup hanno sviluppato processi interessanti che trasformano ingredienti locali – cereali, carrube, semi – in texture e sapori simili al cioccolato.

Choviva è un esempio di queste alternative. Questo sostituto del cioccolato è stato sviluppato dall’azienda tedesca Planet A Foods usando semi di girasole e vinaccioli fermentati. Diverse cioccolaterie ci hanno provato. In Francia, per esempio, la cioccolateria Abtey lo ha usato per i suoi stampi di Pasqua. I risultati sono stati incoraggianti: 88 tonnellate vendute, 98% di recensioni positive e, soprattutto, un prezzo dal 20 al 30% più basso rispetto agli equivalenti tradizionali, il che non può che favorire le vendite in un periodo di perdita di potere d’acquisto. Ciliegina sulla torta: l’impronta di carbonio è ridotta dell’80%.

Tendenza 3: Rebranding e nuovo posizionamento

I grandi marchi, preoccupati di difendere la loro quota di mercato, hanno messo in atto strategie adeguate. Una di queste ha suscitato molte discussioni: la shrinkflation. Per non perdere i clienti abituali, le dimensioni delle confezioni sono state ridotte mantenendo il prezzo costante. È la strategia adottata, per esempio, da Côte d’Or, che ha anche rinnovato il logo (confondendo un po’ le acque 😉).

Un altro marchio noto, Poulain, ha puntato su un rebranding basato sulla nostalgia. La nostalgia non è una novità nel marketing, ma funziona sempre. Sul principio del “si stava meglio prima”, un rebranding retrò mette in evidenza valori che aumentano la percezione di qualità.
Quanto a Lindt, leader nel segmento premium, ha lanciato la linea Excellence Fusion: tavolette che combinano due gusti. Personalmente non mi fanno impazzire, ma immagino che un lancio del genere sia stato preceduto da una ricerca di mercato che ne ha dimostrato il potenziale.

Tendenza 4: Estensione del marchio

La diversificazione è una strategia molto in voga tra i produttori di cioccolato in questo momento. Probabilmente hai sentito parlare dei nuovi prodotti di Nutella, che cerca sempre più entrate in categorie lontane dalla crema di nocciole. Ma c’è anche Ferrero, che di recente ha acquisito Kellogg per 3,1 miliardi di euro.

Gli esempi sono tanti, ma voglio soffermarmi su uno: KitKat. Il marchio ha festeggiato i suoi 90 anni, a lungo associato alla confetteria. Ha esteso la sua gamma al cioccolato con tre tavolette (Nocciola, Doppio Cioccolato, Caramello Salato) con un design marmorizzato. Il lancio sul mercato è stato supportato da un investimento di 40 milioni di euro, e solo in Francia 182.000 famiglie lo hanno provato.

E poiché questa estensione ha funzionato bene, KitKat ha approfittato dell’estate per lanciarne un’altra sotto forma di barretta gelata.

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