Per un museo, creare una customer experience innovativa è un elemento essenziale per avere successo. Quindi, anche se di solito non parlo delle mie vacanze, devo assolutamente raccontarvi della mia visita al museo Lavazza di Torino (Italia). Perché quando si tratta di customer experience e interattività, Lavazza ha capito tutto. E quando l’esperienza del cliente è al suo meglio, lo è anche la soddisfazione del cliente.
Se avete solo 30 secondi
Il Museo Lavazza di Torino è dedicato alla storia ultracentenaria di questo emblema del successo italiano. Il museo offre un’esperienza personalizzata del cliente grazie a vari dispositivi digitali che si attivano tramite un chip RFID posto sotto una tazza che viene consegnata all’ingresso. La visita si conclude con un’esperienza multisensoriale: un riassunto personalizzato della visita grazie alle informazioni registrate dalla tazza connessa, seguito da una degustazione sotto la guida di un barista assolutamente affascinante.
Una mostra interattiva grazie a un chip RFID
Acquistando i biglietti al Museo Lavazza vi verrà regalata anche una coppa. Pensavo mi servisse per una degustazione ma mi sbagliavo. Sotto la tazza c’è infatti un chip RFID che attiva vari dispositivi interattivi durante la visita. Basta posizionarlo negli spazi previsti a tale scopo per lanciare un video, una proiezione, scattare una foto, interagire con dispositivi video.
La mostra, quindi, comprende parti fisse (come la cronologia del marchio) e parti interattive innescate dalla tazza. Il visitatore può quindi scegliere di comporre la propria visita secondo i propri interessi e approfondire alcune parti attivando i diversi dispositivi previsti a tale scopo.
Dispositivi interattivi per personalizzare la visita
Il tour è suddiviso in 5 sale alla gloria di Lavazza e del suo genio del marketing. L’azienda nata nel 1895 con 50 lire all’epoca è diventata un emblema dell’Italia nel mondo. La mostra ripercorre così le tappe fondamentali dello sviluppo dell’azienda attraverso alcuni oggetti d’epoca e i suoi prodotti. Si può imparare tutto sulla coltivazione e la preparazione del caffè. Due schermi scorrevoli consentono di approfondire ogni fase dell’inscatolamento e dell’imbottigliamento del caffè (vedere video sotto).
La 2° sala è dedicata alle macchine del marchio e presenta un favoloso prototipo di macchina a capsule degli anni ’80. Chi avrebbe mai pensato che gli inizi di una rivoluzione nel consumo di caffè si sarebbero trovati così indietro nel tempo?
Nella terza sala c’è un furgone “barista” attrezzato per servire il miglior caffè delle profondità d’Italia.
Tour completo delle campagne pubblicitarie Lavazza
Una scala conduce il visitatore al piano superiore, dove attende la 4° sala, che ripercorre le invenzioni pubblicitarie di Lavazza.
Troviamo in particolare i 2 protagonisti del marchio: Caballero e Carmencita (inventato nel 1957), conosciuti da tutti gli italiani dai 50 anni in su.
Per quest’ultimo, lo spazio museale riserva delle piacevoli sorprese venate di nostalgia. Oltre alle 2 figure giganti, il visitatore può anche farsi fotografare in mezzo a Caballero e Carmencita. Posizionando la tazza interattiva sugli schermi previsti a tale scopo, è possibile scattare foto a distanza da una serie di webcam. Potrete immortalare questo momento stando seduti in una tazza gigante o in una decorazione di nuvole che ricorda la serie di pubblicità “Lavazza in paradiso” del 1995.
Un’esperienza cliente multisensoriale
Prima di entrare nell’ultima stanza vi aspetta un’esperienza visiva e un riepilogo della vostra visita. Posizionate la tazza sullo schermo interattivo per rivedere le foto e visualizzare i momenti interattivi in cui siete stati coinvolti.
La quinta sala è dove la degustazione attende il visitatore. Emidio, il barista, vi aspetta per assaporare le diverse sfumature del caffè. E se la vosyta visita è nel tardo pomeriggio, potete optare per uno squisito cocktail con caffè freddo e sciroppo di cannella. È davvero squisito!
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